Edilizia off-site

Quest’anno uno dei temi chiave analizzati a REbuild a Riva del Garda dal 22 al 23 giugno è stato quello dell’edilizia off-site, processo che ibrida la manifattura con l’edilizia e che sposta parte della catena del valore dal cantiere (on-site) alla fabbrica (off-site).

Da anni REbuild ha una missione: ritrovare la via del valore nel settore delle costruzioni, ridare fiato ad un settore che ha perso imprese e addetti nella piena consapevolezza che il valore delle costruzioni è anche il valore dei nostri edifici, delle nostre città, dei nostri paesaggi. Sono stati presentati casi internazionali e nazionali, il meglio dell’innovazione italiana con alcuni esempi che confermano come questi processi, tra cui la digitalizzazione della progettazione e del cantiere, la produzione ibrida, digitale e manifatturiera, è realtà.

Come Peter Goossen, design manager di BouwNext, e Jan Willem Sloof, titolare di Renolution, che hanno mostrato come l’industrializzazione e la digitalizzazione non sono partite solo delle grandi imprese edili, ma costituiscono una possibilità di innovazione alla portata di tutti.  

Sono diverse le aziende italiane che, silenziosamente, hanno già intrapreso questa strada: come Jacopo Palermo, General Manager Immobiliare Percassi e Maurizio Focchi, AD del Gruppo Focchi e Giovanni Spatti, presidente di Wood Beton: le nuove filiere della produzione off-site rappresentano una soluzione capace di tenere insieme rapidità esecutiva, costi contenuti e qualità progettuale, anche nella sostituzione edilizia. 

Le frontiere dell’automazione parlano anche della robotica per componenti e lavorazioni del cantiere: Thomas Bock, pioniere in questo campo, ha raccontato le esperienze internazionali più significative nell’uso di robot e processi automatizzati in edilizia. E ancora si è parlato di altre possibili innovazioni legate all’impiego delle tecnologie digitali: Micol Filippetti, CEO del Gruppo Filippetti, ha presentato con casi concreti come l’infrastruttura digitale rappresenti un fattore chiave anche in cantiere, sia per la gestione delle risorse e dei materiali che per il controllo dei tempi e della sicurezza delle maestranze. 

La salubrità degli alloggi e le nuove formule di progettazione condivisa sono stati i temi al centro del dibattito con Saint Gobain, impresa da anni attenta all’impiego delle nuove tecnologie per ripensare il comfort delle residenze e dei luoghi di lavoro in dialogo assieme ad ARUP e all’Istituto Superiore di Sanità. Sul tema della riprogettazione del patrimonio esistente, Houzz ha presentato la ricerca inedita “Houzz & Home” su come in Italia le famiglie intraprendono la trasformazione delle proprie abitazioni. 

Le tecnologie che consentono la varietà di processi e prodotti lasciano ad architetti e ingegneri ampi margini di sperimentazione in ambiti poco conosciuti, come ha detto Vicente Guallart, tra i più interessanti e sperimentali della scena spagnola e direttore generale di Urban Habitat.  

L'evento ha sempre avuto sullo sfondo anche il tema dell’energia e della sostenibilità. Ci sono paesi che spingono per una posizione più incisiva e altri che frenano, come i paesi dell’Est a cui sembra volersi accodare anche l’Italia. Per la prima volta in Italia è stata installata a REbuild 2017 una “Micro-Smart-Grid”, voluta da Thomas Miorin, ideatore di REbuild, ossia una rete energetica intelligente, che ha alimentato l’evento. Una soluzione innovativa per essere indipendenti dalla rete pubblica attraverso una propria rete autonoma che utilizza fonti rinnovabili. Il progetto ha coinvolto l’azienda Art srl associata a Qualitis per l’impianto fotovoltaico attraverso Smartflower, ossia un fiore gigante fatto di pannelli solari che si è mosso seguendo lo spostamento del sole e accumulando il suo calore.

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